QUADERNO DI POESIE

 Quaderno di Poesie esce con due numeri l'anno: Aprile e Ottobre.  Nell'ambito del progetto poesia da parte di Robin Edizioni di Tor...

sabato 9 maggio 2020

POESIA

Rose Rosse

Maggio è il mese delle rose, regina indiscussa dei fiori. 
Colori brillanti e vellutati riempiono i giardini e le stradine di campagna. Dolci profumi accarezzano l'aria, diffondendosi e inebriando le nostre narici.
Passeggiando nel mio giardino, mi ritrovo a parlare con il giovane roseto che cresce rampicandosi su una rete rivolto verso sud. Per la prima volta, in questi giorni, mi ha fatto dono di bellissime rose rosse, vellutate e brillanti che timidamente aprono i propri boccioli alla luce dei primi raggi tiepidi primaverili.
Così è nata la poesia Rose Rosse, in un venerdì sera, mirando la loro infinita bellezza...


ph: @1216simona
Rosa Rossa

Venerdì di maggio
profumo dolce della sera,
inizia un nuovo e lungo viaggio

passata è l'amara bufera.
Così mi disse un vecchio saggio
all'ombra della bianca cera:
sorridi donna,
ho per te un messaggio!
I tuoi capelli adorna,
una rosa rossa
indossa,
vesti il tuo giardino
con il cuor a te mi chino.




sabato 2 maggio 2020

CURIOSANDO: IL MIO NOCE

Il Noce
Ogni mattina, mi affaccio dal terrazzo della mia camera da letto e guardo il mio Noce alto e bello che si erge adiacente la mia dimora.
È come un rituale e mi sento bene. 
Lo amo, mi dona un senso di protezione e di pace.
Mi piacciono i suoi rami spogli in inverno e la sua fronda verdeggiante in estate, le prime dolci e timide gemme di primavera e le sfumature calde delle foglie in autunno, trasportate dal vento.
Rimango incantata ad osservare i primi raggi di sole che luminosi attravesano i suoi rami all'alba e mi piace contemplarlo sotto gli influssi della luna che lo rende magico nella notte. Seguo ogni giorno il suo ciclo vitale e mi dona speranze, ricordandomi che tutto avviene secondo tempi e rimi stabiliti.  
Mi piace raccogliere le sue forme e i suoi colori, per questo motivo scatto delle foto appena ne ho occasione. Spesso ai suoi piedi immagino il mio Re e la mia Regina abbracciarti a guardare le stelle, a sfiorarsi le labbra e ad accarezzarsi l'anima. Custode di una storia d'amore oltre ogni logica...

L'albero di noce ha un'origine antica, infatti cresceva già prima della comparsa dell'uomo sulla Terra.
È originario dell'Asia Minore, fu poi portato in Europa dai re persiani.  Compare spesso in miti e leggende di diverse culture e popoli sia per valenze positive e sia per valenze negative. 
Le proprietà  del noce furono studiate anche dal dott. Edward Bach.
Walnut è uno dei 38 rimedi floreali e protegge dai disagi del cambiamento e dalle influenze esterne.








venerdì 1 maggio 2020

POESIA

Ph: @1216simona 
"Antico Noce" è una poesia che ho scritto il 4 aprile e che ho inserito nella raccolta "Rex e Regina". Il Noce esiste nella realtà e occupa un posto speciale nel mio cuore, accompagna i miei desideri e le mie speranze. Lo vedo bello e solitario proteggere la mia umile dimora, lo vedo perdere le foglie in autunno nei suoi colori sfumati, lo vedo riposarsi in inverno per poi ricoprirsi di tremule gemme e fiori in primavera con i suoi bei colori vividi.  Infine lo vedo donare alla terra i suoi ricchi frutti in estate. L'antico noce mi ricorda, ogni giorno dell'anno, guardandolo al mattino,  di non perdere mai la speranza.
È come un Angelo che custodisce i sogni e i desideri di un uomo e una donna.









Antico Noce

Antiche radici si insinuano
nelle nostre recondite profondità,
espandi, ora,
le tue rame spoglie
nell'infinito cielo.
Guardo i tremuli fiori
liberi al vento leggero del mattino.
Scorre tra le vene
l'istintiva linfa,
calda sale,
nutre le prime gemme della sera.
Guardami!
Accarezzo la dura corteccia
sfioro la tua anima perduta.
Antico Noce,
ti ergi, alto e solitario,
tra i rami la luce del Sole e della Luna,
come un angelo custodisci, 
proteggi il giorno e la notte.
Un uomo e una donna
guardan le stelle nascoste
brillare tra le tue braccia.
Antico Noce,
dimora di uccelli stanchi e sperduti
ristora il loro volo,
scopri il nostro cammino.

mercoledì 29 aprile 2020

SAGGIO

Nel libro  "Tra autobiografismo e consumo: l'esperienza letteraria di Annie Vivanti" ho cercato di condurre uno studio il più possibile oggettivo della sua vita e della sua esperienza letteraria. 0perando  con  chiarezza e semplicità. Lo studio fornisce oltre le notizie biografiche, anche l'analisi letteraria delle poesie, dei romanzi, delle novelle e delle opere minori con dei capitoli singoli.
Si analizza anche l'intima e profonda amicizia della Vivanti con il Carducci e con la scrittrice Barbara Allason.
La Vivanti fu una scrittrice che visse tra fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. 
Godendo dell'amicizia e del rispetto del Carducci, fu inserita tra le fila dei poeti di fine secolo, stupendo anche critici come Croce, Borgese e Pancrazi.
La sua fama di narratrice e giornalista fu notevole, vendendo più opere di Matilde Serao e di scrittori come Pirandello e Svevo.
La sua narrativa autobiografica fu però liquidata frettolosamente e inserita nella letteratura femminile e nella letteratura di consumo, considerate un gradino in giù rispetto a quella tradizionale. A ciò si unì il divieto di pubblicare le sue opere e di fare riferimento alla sua attività, durante il periodo fascista.
Così quando, nel 1942, la morte la prese con sé, morirono con la scrittrice anche le opere e la fama.
Opere pubblicate in Italia, in ordine cronologico:

Lirica, 1890 (raccolta poetica)
Annie Vivanti
Marion, artista da caffè-concerto, 1891 (romanzo)
La rosa azzurra, 1898 (dramma teatrale)
Giosuè Carducci, in Nuova Antologia (articolo)
I divoratori, 1911 (romanzo)
Circe, 1912 (romanzo)
Giovanni Pascoli, 1912 (saggio)
L'invasore 1915 (dramma teatrale)
Vae Victis,1917 (romanzo)
Le bocche inutili, 1918 (dramma teatrale)
Zingaresca, 1918 (novelle)
Naja Tripudians, 1921 (romanzo)
Gioia!,1921 (novelle)
Fosca, sorella di Messalina, 1922  (romanzo)
Sua altezza, 1923 (favola)
Terra di Cleopatra, 1925 (libro di viaggi)
Perdonate Eglantina!, 1926 (novelle)
Mea culpa, 1927 (romanzo)
Salvate le nostre anime, 1932 (romanzo)
Il viaggio incantato, 1933 (favola)     

         

ROMANZO

Simona Spataro "La scatola magica. Piccolo diario di una ragazza che diventa donna" Editrice Nuovi Autori

Una scatola, casualmente ritrovata in un giorno molto particolare, nasconde un vecchio diario...
Ariet legge il percorso di vita di sua mamma Sofia, una donna che ha vissuto intensamente il dolore per la perdita della sorella e per la separazione dei propri genitori.
L'entusiasmo e la positività di Sofia si spengono di fronte alle tragedie che la vita le impone, la depressione e la sfiducia nei confronti di tutti e di tutto la pervadono e non trova risposta alla grande domanda esistenziale che si impossessa della sua mente: a cosa serve vivere se dobbiamo morire?
Sull'orlo del baratro Sofia trova conforto e sicurezza nell'amore del marito e recupera la gioia e la positività nel veder nascere i propri figli. ecco il significato del ciclo della vita.
Scritto in prosa e in versi La scatola magica è un libro che riesce con semplicità nel tentativo di comunicare al lettore un messaggio esistenziale positivo.

domenica 26 aprile 2020

REX ET REGINA

Ph: @1216simona 

Ho scritto la poesia Rex et Regina durante una fredda e plumbea serata di dicembre. Ho immaginato una donna, una Regina di un antico reame e la sua anima fredda e perduta; ho immaginato il suo struggimento d'amore per il suo amato Re lontano in battaglia. Il camino scoppiettante e la tisana bollente sul tavolinetto non riuscivano a placare il tormento della sua mente.Fa parte di una mia raccolta poetica che prende nome dalla stessa poesia.



Rex et Regina

Nel Reame
cosa rimane?
Guerra nella testa,
scontri di neuroni,
bombe inesplose
armate di centurioni.
Dove sei mio Re?
Cosa rimane della tua Regina?
Un alito di vento leggero
soffia da nord
e la notte si avvicina.
Una scritta sulla sabbia,
un deserto ricoperto,
un vortice di sensazioni
e dove lasci le emozioni?
Cosa rimane di noi?
Inchiostro scuro,
pelle chiara.
L'alba rischiara.