QUADERNO DI POESIE

 Quaderno di Poesie esce con due numeri l'anno: Aprile e Ottobre.  Nell'ambito del progetto poesia da parte di Robin Edizioni di Tor...

lunedì 8 luglio 2013

MI CHIAMO' PAZZA



"GIGLI" di Marcone Maria Grazia (collezione personale)
Quando la pioggia smise di suonare, uscimmo dalla nostra tana, spogli, mano nella mano.
C'era intorno a noi un'atmosfera magica, complice, armoniosa.
il cielo divenne azzurro e si liberò di tutta quella tristezza che aveva accompagnato il mondo.
alzammo gli occhi verso l'alto, tutto era verde: i pini, gli alberi,sembravano toccare con le loro punte il cielo.
Era luce, gli occhi miei si chiusero per un istante  e quando si riaprirono videro un'infinità di colori.
Dappertutto uccelli che cantavano, animali che ballavano, la natura che sorrideva.
Un profumo bellissimo riempiva il mio petto, era di terra bagnata.
Mi abbassai in ginocchio e tra le dita presi un po' di essa, la sentivo al tatto delle mani (le mie mani!) era umida e piena di vita fertile.
Cominciai a spalmarmela prima sotto il naso, poi sulle guance, poi ancora su tutto il viso, sul collo, sulle braccia, sul corpo tutto.
Era un modo per sentirmi unita, per essere una sola cosa con l'ambiente, per godere di ciò che la natura mi offriva. 
Ero felice, immensamente felice, contenta, gioiosa, sensazione mai provata.
Lui non la pensava come me!
Mi guardava attonito, sbalordito, come se io fossi un'estranea, senza capire il vero senso della vita.
Mi chiamò Pazza e poi ancora Pazza.
Preferì porsi sulla pelle nuda un tessuto sintetico.
alla mia anima fu fatto del male e cosa ancora più grave è che lui non sapeva di farlo sopratutto alla sua. Questo però poteva essere di ostacolo tra la sensazione che il corpo e la mente e il loro rapporto possono dare e avere di armonia.
Pazza mi chiamò.
Ma chi è il vero pazzo, colui che non si sente corrisposto, che non si realizza nella vita frenetica e vuole sentirsi libero ( in armonia con se stesso e con la vera essenza) o pazzo è colui che accetta passivamente le regole di un vivere sociale, che non sono sue, e che non lo innalzeranno mai verso la globalità del tutto?
La vita non può ridursi al materiale!
non posso accettarlo. 
Si capirà allora chi è il vero pazzo.


da: Simona Spataro "La scatola magica. Piccolo diario di una ragazza che diventa donna" Editrice Nuovi Autori, Milano, 2009, pag. 41.





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