Annie Vivanti inizia la sua raccolta poetica "Lirica" con una poesia autobiografica: Ergo.
"Questa lirica ha la struttura di un'epigrafe e fornisce notizie sulla vita della poetessa: Annie si pone delle domande alle quali seguono risposte immediate. Dice di essere bella, ardita, sognatrice; ha vent'anni; adora l'Italia e aborrisce l'Inghilterra; ama il canto, la musica e nel frattempo si innamora" (da: Simona Spataro "Tra autobiografismo e consumo: l'esperienza letteraria di Annie Vivanti" Ed. Galassia Arte, Roma, maggio 2014, pag. 57).
O Mondo, vecchia guardia doganale,
Farai l'obbligo tuo da buon cristiano
Giusta e severa sia la tua condanna,
Ché non ti voglio dar la buona mano!
Sono in contravvenzione, o Mondo astuto.
Volea truffarti con la merce mia:
Non è tabacco, sigari o liquori,
Nulla di spiritoso: è poesia!
E "Chi sei tu?" mi grida: e "cosa fai?
Dimmi la fede tua, l'età, la patria,
Che cerchi, donde vieni e dove vai!"
Del mio paese chiedi? Io ti rispondo:
Non ho paese: è mia tutta la terra!
La patria mia qual'è? Mamma è tedesca,
Babbo italiano, io nacqui in Inghilterra.
E quale la mia fede? Io vado a messa;
Ma son battezzata protestante,
Di nome e di profilo sono ebrea
Chiedi dell'età mia? Quasi ho vent'anni.
E quale la mia meta? Ancor l'ignoro.
Che cerco? Nulla. Attendo il mio destino,
E rido e canto e m'innamoro.
E cielo e terra, paradiso e inferno
Sfioro coll'ali della fantasia!
Non chieder altro- impetuosa e strana
Per nuove vie fugge la vita mia.
Fugge nel buio e crede nella luce.
L'anima fiduciosa e calma e forte
Ispirata mi guida. A che? -Si vive.
Quel gran problema scioglierà la morte.
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